I prestiti immobiliari consentono di finanziare le spese necessarie per l’acquisto, il restauro o il mantenimento di un immobile. Nello specifico, molti prestiti per la casa rientrano nella categoria dei finanziamenti finalizzati, sono rivolti alle famiglie ed esulano generalmente da finalità professionali. Vi sono poi dei finanziamenti immobiliari pensati appositamente per investitori, commercianti o titolari di ditte ed aziende, che possono in alcuni casi usufruire di condizioni particolari e agevolazioni statali. Le principali differenze tra un prestito per la casa e un mutuo consistono nel periodo di rimborso più breve, nell’importo generalmente contenuto e nei tassi mediamente più elevati.
L’importanza della casa di proprietà per gli italiani è innegabile: oltre l’80% possiede l’abitazione in cui abita. E buona parte ha fatto o farà ricorso a prestiti per la ristrutturazione o l’acquisto di immobili. I prestiti per le case sono finanziamenti personali, ovviamente finalizzati, concessi da banche ed enti finanziari a lavoratori o pensionati che dimostrino di poter saldare il debito e relativi interessi. La forma più comune di prestito per l’acquisto della casa è il mutuo immobiliare, che può arrivare a coprire anche l’intero importo del pagamento effettuato, ha durata medio-lunga (può durare anche 30 anni) e viene rimborsato con rate mensili a tasso fisso o variabile. Offerte Prestiti ricorda a tutti coloro che intendono accendere un mutuo per una prima casa non “di lusso” che è possibile ottenere le seguenti agevolazioni fiscali: la detrazione Irpef sugli interessi passivi pari al 19% su un importo massimo di 4mila euro annui, la riduzione del 3% sull’imposta di registro e uno sconto fisso su imposta ipotecaria e catastale di 170 euro circa. Gli istituti di credito offrono anche prestiti (per finanziamenti tra i 2.500 e i 60mila euro) e mutui (per importi maggiori) per l’acquisto e per la ristrutturazione degli immobili. I primi sono erogati in tempi brevi (solitamente entro 15 giorni) a dipendenti che non siano stati segnalati quali “cattivi pagatori” e sono rimborsabili in rate mensili lungo un arco di tempo pari al massimo a 10 anni; i secondi hanno Taeg più bassi, e quindi più convenienti per gli importi elevati, ma implicano tempi più lunghi e soprattutto un’ipoteca sull’immobile stesso a garanzia reale del credito. Anche nel caso di prestiti per le ristrutturazioni sono previste le agevolazioni fiscali Irpef.
Il mercato del credito immobiliare sta attraversando in Italia un periodo di crisi, dovuto al clima economico sfavorevole e all’elevato livello dei prezzi delle case, soprattutto nelle grandi città. Il Crif Decision solutions segnala un calo dei prestiti per la casa pari al -15% nel gennaio 2015, con una netta accelerazione rispetto al -7% del novembre 2014. Aumentano di converso le richieste di prestiti per la ristrutturazione di immobili, che in regioni come il Lazio salgono dal 19% del 2010 al 32,3% del 2014: gli italiani, insomma, preferiscono ricorrere alla leva finanziaria per gli interventi di manutenzione sulle case di proprietà, piuttosto che investire in nuovi acquisti. Tra gli operatori attivi in Italia sul fronte dei prestiti per la casa, troviamo sia banche che finanziarie.
L’importanza della casa di proprietà per gli italiani è innegabile: oltre l’80% possiede l’abitazione in cui abita. E buona parte ha fatto o farà ricorso a prestiti per la ristrutturazione o l’acquisto di immobili. I prestiti per le case sono finanziamenti personali, ovviamente finalizzati, concessi da banche ed enti finanziari a lavoratori o pensionati che dimostrino di poter saldare il debito e relativi interessi. La forma più comune di prestito per l’acquisto della casa è il mutuo immobiliare, che può arrivare a coprire anche l’intero importo del pagamento effettuato, ha durata medio-lunga (può durare anche 30 anni) e viene rimborsato con rate mensili a tasso fisso o variabile. Offerte Prestiti ricorda a tutti coloro che intendono accendere un mutuo per una prima casa non “di lusso” che è possibile ottenere le seguenti agevolazioni fiscali: la detrazione Irpef sugli interessi passivi pari al 19% su un importo massimo di 4mila euro annui, la riduzione del 3% sull’imposta di registro e uno sconto fisso su imposta ipotecaria e catastale di 170 euro circa. Gli istituti di credito offrono anche prestiti (per finanziamenti tra i 2.500 e i 60mila euro) e mutui (per importi maggiori) per l’acquisto e per la ristrutturazione degli immobili. I primi sono erogati in tempi brevi (solitamente entro 15 giorni) a dipendenti che non siano stati segnalati quali “cattivi pagatori” e sono rimborsabili in rate mensili lungo un arco di tempo pari al massimo a 10 anni; i secondi hanno Taeg più bassi, e quindi più convenienti per gli importi elevati, ma implicano tempi più lunghi e soprattutto un’ipoteca sull’immobile stesso a garanzia reale del credito. Anche nel caso di prestiti per le ristrutturazioni sono previste le agevolazioni fiscali Irpef.
Il mercato del credito immobiliare sta attraversando in Italia un periodo di crisi, dovuto al clima economico sfavorevole e all’elevato livello dei prezzi delle case, soprattutto nelle grandi città. Il Crif Decision solutions segnala un calo dei prestiti per la casa pari al -15% nel gennaio 2015, con una netta accelerazione rispetto al -7% del novembre 2014. Aumentano di converso le richieste di prestiti per la ristrutturazione di immobili, che in regioni come il Lazio salgono dal 19% del 2010 al 32,3% del 2014: gli italiani, insomma, preferiscono ricorrere alla leva finanziaria per gli interventi di manutenzione sulle case di proprietà, piuttosto che investire in nuovi acquisti. Tra gli operatori attivi in Italia sul fronte dei prestiti per la casa, troviamo sia banche che finanziarie.