I prestiti destinati all’acquisto di uno specifico bene o servizio vengono definiti finalizzati e sono concessi al consumatore attraverso l’intermediazione dei rivenditori, che stipulano a loro volta apposite convenzioni con le singole società finanziarie erogatrici del credito. Il cliente deve sottoscrivere il contratto fornendo al venditore un documento d’identità, il codice fiscale e la dichiarazione dei redditi, specificando inoltre la destinazione finale del prestito personalizzato.
L’importo, le condizioni e la natura dei beni acquistabili con questo genere di finanziamenti sono molto variabili: è facile reperire occasioni molto convenienti che prevedono il solo rimborso del capitale senza la corresponsione di interessi (le cosiddette offerte a “tasso zero”). I fornitori di beni e servizi, infatti, possono utilizzare i prestiti finalizzati per sostenere i consumi rateizzando i pagamenti, e ricevono spesso una provvigione dalle società finanziarie per l’attività di procacciamento svolta.
Un classico esempio di prestito finalizzato è il prestito auto, ma questo sistema di finanziamento può essere impiegato anche per l’acquisto di mobilia, viaggi, attrezzature e altre categorie di beni per un importo massimo non superiore ai 30.987,41 euro.
Ottenere un prestito finalizzato è solitamente semplice e rapido, ma noi di Offerte Prestiti vi suggeriamo comunque prudenza nel farvi ricorso perché l’elevato importo delle rate può facilmente portare a situazioni in cui più pagamenti si accumulano sino a divenire difficilmente gestibili. E se non sono previste garanzie reali per i prestiti finalizzati, è pur vero che le società finanziarie potrebbero chiedere garanzie personali, il ricorso a un fideiussore terzo o porre un’ipoteca sul bene acquistato. Meglio inoltre leggere attentamente ogni clausola, verificare Tan e Taeg, e prendere atto del piano di ammortamento sottoscritto, che solitamente prevede quote di capitale rimborsato crescenti nel tempo e quote di interessi decrescenti, secondo un modello “alla francese”.
L’effetto della crisi dei consumi è evidente: secondo l’ultima indagine Assofin, le erogazioni di finanziamenti per l’acquisto di elettrodomestici, mobili, auto e moto, computer e hi-tech, viaggi, vacanze, wellness e altro ancora sono diminuite del 13% nel corso del 2015. Non a caso, molti operatori si stanno allontanando da questo genere di offerta per concentrarsi maggiormente su altre forme di finanziamento, anche perché gli italiani sembrano preferire la liquidità ai beni durevoli. In Italia, restano comunque attivi nell’erogazione di prestiti finalizzati molti importanti istituti di credito: per conoscere i dettagli dei loro prodotti, vi rimandiamo alle rispettive schede. In questa sede, vi ricordiamo che i prestiti finalizzati rientrano nel credito al consumo, prevedono un importo massimo di 31mila euro con tassi di interesse che non possono in alcun caso superare la soglia d’usura, e hanno tempi di rimborso compresi tra 3 mesi e dieci anni.
L’importo, le condizioni e la natura dei beni acquistabili con questo genere di finanziamenti sono molto variabili: è facile reperire occasioni molto convenienti che prevedono il solo rimborso del capitale senza la corresponsione di interessi (le cosiddette offerte a “tasso zero”). I fornitori di beni e servizi, infatti, possono utilizzare i prestiti finalizzati per sostenere i consumi rateizzando i pagamenti, e ricevono spesso una provvigione dalle società finanziarie per l’attività di procacciamento svolta.
Un classico esempio di prestito finalizzato è il prestito auto, ma questo sistema di finanziamento può essere impiegato anche per l’acquisto di mobilia, viaggi, attrezzature e altre categorie di beni per un importo massimo non superiore ai 30.987,41 euro.
Ottenere un prestito finalizzato è solitamente semplice e rapido, ma noi di Offerte Prestiti vi suggeriamo comunque prudenza nel farvi ricorso perché l’elevato importo delle rate può facilmente portare a situazioni in cui più pagamenti si accumulano sino a divenire difficilmente gestibili. E se non sono previste garanzie reali per i prestiti finalizzati, è pur vero che le società finanziarie potrebbero chiedere garanzie personali, il ricorso a un fideiussore terzo o porre un’ipoteca sul bene acquistato. Meglio inoltre leggere attentamente ogni clausola, verificare Tan e Taeg, e prendere atto del piano di ammortamento sottoscritto, che solitamente prevede quote di capitale rimborsato crescenti nel tempo e quote di interessi decrescenti, secondo un modello “alla francese”.
L’effetto della crisi dei consumi è evidente: secondo l’ultima indagine Assofin, le erogazioni di finanziamenti per l’acquisto di elettrodomestici, mobili, auto e moto, computer e hi-tech, viaggi, vacanze, wellness e altro ancora sono diminuite del 13% nel corso del 2015. Non a caso, molti operatori si stanno allontanando da questo genere di offerta per concentrarsi maggiormente su altre forme di finanziamento, anche perché gli italiani sembrano preferire la liquidità ai beni durevoli. In Italia, restano comunque attivi nell’erogazione di prestiti finalizzati molti importanti istituti di credito: per conoscere i dettagli dei loro prodotti, vi rimandiamo alle rispettive schede. In questa sede, vi ricordiamo che i prestiti finalizzati rientrano nel credito al consumo, prevedono un importo massimo di 31mila euro con tassi di interesse che non possono in alcun caso superare la soglia d’usura, e hanno tempi di rimborso compresi tra 3 mesi e dieci anni.